Thursday 27 March 2014

UK Driving


Buongiorno, mie cari follouerz.
Oggi parlerò di una cosa tanto cara a noi italiani: guidare.
A Roma guidare è un must, soprattutto grazie alla nostra impresa di trasporti pubblici che, con uno sciopero ogni settimana, obbliga i lavoratori/studenti romani ad ingegnarsi con carpool o semplicemente con effigi di santi che li aiutino a raggiungere l'uficio/l'università.
Guidare a Roma è stressante, caotico, senza alcun limite o regolazione. I pedoni attraversano dove gli pare, i segnali di "stop" sono solo suggerimenti e le precedenze sono alla "chi la dura la vince". L'italiano medio, della mia età, è un coatto che, al semaforo, si sente parte della serie "need for speed" e sgasa per farti capire che è lui il padrone della strada. Se, poi, come ho fatto io una volta, riuscite a fregarlo in partenza, lui vi supererà sprecando mezzo serbatoio sfrecciando sul cavalcavia di Ostia, sicuramente pensando "non mi farò mai battere da una donna".
Sì, guidare in Italia è un po' come stare in formula1. Mio padre, ad esempio, dall'alto dei suoi 60 anni continua a guidare come fosse un diciottenne, infondendo panico nel resto della famiglia, gatti compresi e riuscendo a farmi pregare qualsiasi divintà di arrivare alla fine del viaggio sana e salva.
Gli utenti della strada, in Italia, sono scorbutici, nervosi e impazienti (anche io ammetto di aver urlato contro qualche vecchietto lumacone); in autostrada i limiti sono per i perdenti, gli autovelox sono messi lì dalle "guardie infami che vogliono fare soldi sui poveri cittadini" (ok, ok. Il velox di Fiumicino è 'na cazzata di dimensioni colossali. E' vero), le code possono essere facilmente evitate passando sulla corsia d'emergenza. Inoltre le autostrade italiane, mantenute più o meno come le strade del centro di Roma, sono costosissime. La cara A24 che collega Roma a L'Aquila è tutt'altro che economica e tutt'altro che tenuta bene e con aree di servizio ogni morte di papa.
Vogliamo parlare dei parcheggi? La gente spesso mi chiede se la pratica della "doppia fila" esiste realmente. Io rispondo che spesso c'è la "doppia fila" alla "doppia fila".
Nel Regno Unito, comunque, la situazione è diversa. Non che sia assolutamente migliore, eh.
Guidare a Londra penso possa facilmente uccidere una persona. La quantità di macchine è sicuramente, facendo le giuste proporzioni, minore rispetto a quella di Roma, ma è probabilmente egualmente stressante possederne una.
In centro non esistono parcheggi gratuiti e quelli a pagamento non sono a prezzi abbordabili. Quindi, chi va a lavoro in macchina è colui che è così ricco da potersi permettere uno chauffeur.
Le strade in città sono, sicuramente, tenute meglio rispetto a quelle delle città italiane, ma le autostrade sono progettate da un cane.
Come tutti sappiamo, l'Inghilterra è un paese molto piovoso, quindi uno  ci si aspetterebbe un'autostrada con asfalto idrorepellente... e invece no! Ricordo ancora il viaggio tra Londra e Stonehenge sotto il diluvio su una strada che ricordava il GP di Silverstone con tutte le macchine che alzavano una montagna d'acqua.
Inoltre, guidare qui non è proprio facile per noi. Cominciamo dal fatto che loro guidano dalla parte SBAGLIATA (che loro continuano a credere sia quella giusta. Giustamente, è il 99% del mondo che è sbagliato), continuiamo poi col dire che la benzina è più economica che in Italia ma comunque non è che te la tirino dietro, aggiungiamo poi il fatto che devi pagare annualmente per il parcheggio davanti casa (o nella zona dove abiti) passando poi per tutte le altre spese come bollo, assicurazione ecc. per giungere infine alla tassa di inquinamento che fanno pagare a chiunque voglia attraversare il centro in macchina.
La soluzione? Comprare una bici. Qui tutti vanno in bici: adulti, ragazzi, bambini. Le famiglie hanno addirittura la bici con un "porta bimbi" davanti.
Certo, però, che devi sperare che quelle quattro macchine che girano non ti mettano sotto.

Wednesday 19 March 2014

The Tube Population

ITA:
Sebbene noi la consideriamo una città fredda ed, a volte, inimicale, Londra possiede alcune caratteristiche che mi fanno pensare al contrario.
Avete mai preso una metro nell'ora di punta? Io sì. E mi sono trovata a contatto con zone private di estranei senza neanche aver ricevuto prima un invito a cena.
La cosa non è strana, però, vista la quantità enorme di persone che il sistema metropolitano londinese deve trasportare.
Una città di nove milioni di persone che si spostano tutte insieme verso il centro, non sarà mai testimone di una metro vuota di prima mattina. Insomma, parliamoci chiaro, neanche a Roma succede! Certo che se a Londra la tube avesse la stessa frequenza del trenino, saremmo fregati...
Comunque, non divaghiamo. È alla metro e, particolarmente, ai suoi "abitanti" che dedico questo nuovo e divertentissimo post!
*parte gingle accattivante* 

1) L'occupa-spazio

Appartiene a questa categoria la persona a cui non importa degli altri. Non importa quanto sia piena la metro, lui si spalmerà su uno dei pali e, poggiandoci la schiena, non permetterà a nessuno di reggersi, facendo in modo che il resto del vagone si trasformi in una massa gelatinosa di persone che cercano di trovare possibili appigli.
Tre parole: Andate a fanculo
2)La make-up artist
A questa categoria appartengono, ovviamente, solo donne. Sono quelle che, perennemente in ritardo, utilizzeranno il viaggio in metro per truccarsi, pettinarsi, farsi le sopracciglia e i baffi. Se potessero si farebbero anche la ceretta all'inguine. Una parola: YUCK!
3) I pigri
Parte di questa categoria sono quelli che, non importa quanto piena sia la metro, si alzeranno sempre all'ultimo minuto dando spallate a destra e a manca e facendo cadere turisti come fossero tasselli del domino.
Quattro parole: Alza il culo prima!
4) Le galline ubriache
La metro di Londra è, stranamente, un posto molto silenzioso per tutto il giorno, tranne il venerdì/sabato sera. In quei giorni, dopo aver bevuto tutto l'alcol presente nel locale di loro scelta, gruppi di giovani galline passano il viaggio in treno ad urlare, ridere e, spesso, lanciarsi oggetti.
Una parola: lightweights
5)Lo stakanovista
È facilissimo incontrare in metro quelle persone che sono così piene di cose da fare che utilizzano ogni momento per lavorare. Devo ammettere che ho approfittato anche io dell'occasione e la tube è un gran bel posto di lavoro. 
Due parole: avanti così
6)I city-boy
Bene. Questa categoria è la mia preferita. Vi sentite un po' giù? Che so, il vostro ragazzo vi ha lasciate in maniera brutale? (ogni riferimento a stronzi realmente esistenti è puramente casuale) Oppure semplicemente siete single e volete rifarvi gli occhi? Beh la stazione di Bank è quella che fa per voi. Cuore della city, centro finanziario della città, le persone dirette a questa stazione sono come il cacio sui maccheroni. (hmmmm, cacio. hmmmmm, maccheroni)
I city-boys sono sempre vestiti di tutto punto, profumati (e fidatevi che per gli inglesi è un record) e soprattutto c'è l'imbarazzo della scelta.
Una parola: COMPLETI.
7) Cioce-girl
(per chi non lo sapesse io definisco Cioce le ciabattacce) Al contrario dei city-boy, le city-girls non vanno a lavoro indossando tutto il completo. Di questa categoria fanno parte le donne che, vestite di tutto punto, salgono sulla metro indossando le scarpette da scoglio e portando i tacchi nella borsa. Idea intelligente, devo ammetterlo, ma ogni tanto gli outfit risultano ridicoli.
Quattro parole: va comunque bene così
8) I mulino bianco
Di questa categoria fanno parte le allegre famigliole che, armate di passeggini, monopattini e biciclette, portano i bimbi in giro per Londra. Bimb-I plurale, sì. Perché ogni famiglia qui ha almeno TRE figli (quando sono pochi), questo implica che, se becchi il vagone sbagliato, ti troverai catapultato a Gardaland.
Quattro parole: non avrò mai figli.
9)I turisti
I turisti li riconosci lontano un miglio. Sono quelli con le mini-mappe della tube che, una volta scesi, si bloccheranno davanti all'uscita del vagone, cercando di capire dove andare. 
Quattro parole: fatelo appoggiandovi al muro

Bene, dopo 'sta serie infinita di cavolate, posso concludere il post. Sicuramente avrò dimenticato qualcosa, ma tanto a voi non importa, vero? :D

ENG:
Although we consider London a cold and, often, unfriendly city, it has some features that make me think I might be wrong.
Have you ever been in a rush-hour tube? I have. And I have been in touch with other people's private parts without a single dinner date.
This is not weird, however, as the tube has to transport a massive number of people.
London is a nine million-people city, all moving to the centre. No tube will be empty in the morning.
To be fair, it does not even happen in Rome. Even though if the tube had the same pace of the Roma-Lido train we would be screwed. 
Anyway, let's focus. This wonderful and funny post is about the tube and, in particular, about its "inhabitants".

*charming gingle goes on* 

1) The space-occupier

It belongs to this category the person who does not care about others. He does not care if the tube is packed, he will spread himself on one of the holding poles and he will not let anyone hold onto it. The rest of the car will then become a mass of jelly with people fighting for a holding spot.
Two words: fuck off
2)Themake-up artist
Of course, part of this category are only women. These are the ones who, being always late, will use the tube as their toilet to put make-up on, brush their hair, do their eyebrows and bleach their moustache (do women have moustache? whatever) They would shave their groin if they could.
One word: YUCK!!
3) Lazy asses
These are the people who, no matter how full the tube is, will always stand at the very last second, tackling people and making tourist fall down like domino pieces.
Four words: move your ass sooner!
4) Drunk chick(en)s
The tube is, usually, quite silent all week through, a part from Friday and Saturday night. In those days, after having drunk all the alcohol they could, groups of drunk chick(en)s will spend the journey home screaming, laughing and, usually, throwing random things at each other.
One word: lightweights
5)Workaholics
It is fairly easy to meet people using their time on the tube to keep up with their ultra-busy schedule. I have to admit that I did it myself and the tube is a great workplace.
Two words: keep on!
6)The city-boys
Well. This is my favourite. Are you feeling a bit down? Dunno, maybe you're boyfriend has left you and stumped on your heart, tearing it to pieces? (any reference to real assholes is merely random) Or, anyway, you're just single and you want to look at something nice? Well, Bank tube station is the one for you. In the very heart of the City, financial centre of London, people working in the area are just... great. 
City-boys are always suited-up, they smell nice and moreover they are maaany.
One word: SUITS
*nothing suits me like a suit*
7) Flip-flop girls
On the other side, we have city-girls who don't go on the tube completely dressed. They wear some kind of beach shoes on the tube and they keep their high-heels in their bag. Ok, clever idea, I must say. But the resulting outfits are just PURE FUN.
Four words: anyway, it is fine
8) The happy families
These are the families that, with buggies, scooters and bikes, are bringin their children to take a stroll in London. Child-REN yeah, any normal family here has at least THREE children. This means that, if you get on the wrong car, you'll feel like your in Legoland. 
Five words: I will never have children
9)Tourists
You can recognise a tourist from miles away. They are the ones with the mini-tube maps that, once off the train, they will stop right in front of the doors trying to understand where to go.
Four words: do it somewhere else

Well, now, after this shocking series of crap I can end the post. I have surely forgotten something, but you don't care. Do you? :D




Monday 17 March 2014

The apology conundrum

ITA:
Prima di tutto, vorrei far notare a tutti voi quanto aulico sia il titolo. Continuerò, però, col dire che il post sarà comunque pieno di cavolate e riflessioni senza alcun senso, come tutti gli altri. Non dovete preoccuparvi, so' sempre io.
Tornando a casa, poco fa, riflettevo sull'uso della parola "scusa" (che qui si divide in "Excuse me" e "sorry").
Gli inglesi vanno famosi per la loro educazione esagerata. Nella mente degli italiani, gli inglesi sono quelli che chiedono sempre scusa e per favore, dicono grazie per tutto ciò che fai... Beh forse ci stiamo un po' sbagliando.
Una cosa che ho notato vivendo qui è che, ovviamente, non tutti sono uguali. Primo: da straniero, non madrelingua, ti sarà sempre difficile capire quale tipo di "scusa/scusi" sia quello adatto per la situazione in cui ti trovi. Io, in primis, ho seri problemi ad utilizzare frasi come "I beg your pardon" perché le trovo troppo pompose ed inadatte ad una conversazione tra individui senza sangue blu.
Una volta che avrai imparato ad utilizzarne almeno un paio, dovrai imparare le situazioni in cui utilizzarli. 1)Pesto il piede di una persona in metro: ignoro o chiedo scusa?
Beh, sappiatelo. Al 99% dei londinesi non frega un emerito cazzo del vostro piede. Io sono partita dall'Italia che indossavo un 39, ora porto 43.
2)Colpisco, accidentalmente, una persona per strada: la placco e urlo come se avessi fatto meta o chiedo scusa?
Per esperienza personale e, probabilmente, perché non si sa mai chi colpisce chi, il discorso sarà sempre: "mi scusi" "oh no mi scusi lei!" e potrebbe andare avanti per ore, perché agli inglesi piace il suono della parola "sorry"
3)Non capisco, può ripetere?
In questi casi io uso sempre un "I'm sorry?" con un bel tono interrogativo alla fine. A quanto pare, secondo un tizio alla fermata dell'autobus (sì, gente affidabilissima) suona americano. Mo mi dovete spiegare perché. Se non capite, attaccatevi. Sorridete ed annuite.
4) Ritardi: mi scuso o me ne frego?
Questo penso sia un problema solo mio. Io conosco solo ritardatari. Il 90% di loro, però, ignora il termine "scusa, ho fatto tardi" perché hanno sempre qualcosa da incolpare: l'autobus, la metro, i turisti, il traffico, i lavori stradali, il fatto che Londra è tanta e grande.
Beh, fate come me. Partite per tempo!!

Quindi, tutte queste false idee e convinzioni per cui noi crediamo che gli inglesi siano, in fondo, più educati di un romano medio (e tutti sappiamo quanto è educato un romano medio) sono pure illazioni (uuuh, che paroloni stasera!). Londra è abitata al 99% da persone che se ne fregano, che hanno fretta, che non hanno tempo da perdere per essere educati e carini con le persone. Ci sarà sempre una scusa per non chiedere scusa (perdonate questa frase piena di ripetizioni. Provate a leggerla come se foste Jovanotti, magari vi fa ridere), l'unica soluzione è fare come me: dire sempre "sorry" e passare quasi per malata di mente. Alla fine, sono sicura, la regina ricompenserà tutto ciò facendomi sposare il nipote più giovane.

ENG:
First of all, you all should note how refined my title is.I will go on saying that, anyways, this post is just full of crap and pointless considerations, just like the others.Don't worry, it's always me.
Coming back home, just a few moments ago, I was thinking of the use of the apology here (in Italian we actually have just one word that works for both 'sorry' and 'excuse me')
We see English people as overpolite. In our minds, the English are those who are always saying 'please' and 'sorry' and 'thank you' whatever happens. Well, maybe we're a bit wrong.
One thing I noticed here is that, obviously, not everybody behaves the same.
First of all, as a foreigner, you will always get it wrong. Brits have so many ways of saying "sorry". I, for example, still don't know when I could/should use 'I beg your pardon'. It sounds too pretentious to me if I  am talking to someone who does not belong to the Royal Family.
Then, once you get to learn one or two ways of saying it, you'll have to learn WHEN to use it.
1)Stepping on someone's foot: Ignore or say sorry?
Let's get things straight. 99% of Londoners don't fucking care about your foot. When I left Italy I wore size 7 shoes, now I'm wearing a 10.
2)I, accidentally, hit someone on the street: should I tackle him/her and scream like I just scored a try or should I apologise?
From my personal experience and, maybe, because you never know who hit whom, the situation will end up being like: "I'm sorry" "oh no, I am sorry" and then it could go on and on and on just like that.
3)I don't understand, can you repeat?
I am always using an high pitched "I'm sorry?".Apparently, according to a random bloke who started talking to me at the bus stop (yeah, I know) THAT sounds American. Still trying to get why.
Personal advice: if you don't understand just smile and nod.
4) I am late: apologise or not?
I think this is mainly my problem. I just know people who can't be on time. 90% of them, however, does not know the idea of saying "sorry I am late" because they always have good excuses: the bus, the tube, the tourists, the traffic,the roadworks, the fact that London is too big.
Well, do as I do and go out on time!

So, in the end, all these ideas and beliefs that English people are, actually, more polite than an average Roman (and usually people know how polite an average Roman is) are pure inferences.
London is inhabitated by 99% not-fuck-givers. There will always be a reason not to say sorry.
In the end, just do as I do: say "sorry" to everything and everyone (even statues at Madame Tussauds', I did it) and let others think you're crazy.
 In the end, I am sure, the Queen will be so grateful to me that she will let me get married with her younger grandson.

Monday 10 March 2014

Le FAQ degli inglesi


Ciao, people!
Sto leggendo un libro di un giornalista inglese chiamato "the dark heart of Italy". Ovviamente la copertina è un tricolore con immagini di calcio, una statua che regge una croce e il nostro bellissimo SILVIO.
Devo dire che certe volte è divertente scoprire in che modo gli stranieri ci vedano. Ad esempio, in questo libro, Tobias Jones (che è stato veramente in Italia e che ancora ci vive) racconta il primo impatto con il Belpaese. Questo mi ha fatto pensare alle cose che mi sono sentita dire più spesso in Inghilterra:
1)"L'italiano è così bello"
Ciò che tutti trovano divertente ed affascinante, per prima cosa, è la lingua. L'italiano suona, alle orecchie degli stranieri, come una canzone. Spesso mi sono ritrovata a borbottare tra me e me qualche insulto nei confronti di qualcuno e mi sono sentita dire "L'italiano è una lingua così bella!"... se solo sapessero cosa dico!
Comunque, quando parliamo, gli inglesi, pur non capendo nulla, rimangono rapiti, come se stessimo lanciando su di loro un incantesimo.
2)"Come hai imparato l'inglese?"
Devo dire che è piacevole stupire i britannici aprendo bocca e non avendo uno spiccato accento italiano ma, quando mi chiedono come io abbia imparato l'inglese, non ho mai una risposta affascinante. Il mio inglese da un punto di vista grammaticale è PESSIMO. Non ho mai studiato la grammatica e non ho mai voluto impararla. E' un problema che ho con tutte le lingue. Io ho imparato quel po' di British English con la televisione, la radio e, soprattutto Benedict Cumberbatch.
3) "Ma i tuoi genitori parlano inglese?"
La cosa che spesso non risulta chiara agli stranieri è se e in che quantità si parli inglese in Italia. Sfatiamo il mito. Noi non parliamo inglese. Noi ci proviamo. Se non ne siamo capaci, però, usiamo ciò che Madre Natura ci ha dato: il corpo. 
Esempio:
"Excuse me, where is the Coliseum?"
"Chevvoi? ai dont spic inglisch"
"Colosseo?"
"ooooh. Er colosseo. Allora, vai là (Indica), giri là (movimento di braccio) e poi te lo trovi di fronte (gesto per di fronte)"
I miei genitori parlano inglese, lo ammetto. Mio padre parla, senza vergogna e riesce sempre a farsi capire nonostante suoni come Super Mario (it's-a me, Luciano!) e mia madre, nonostante abbia una pronuncia migliore, si vergogna di aprire bocca davanti agli inglesi a meno che non sia assolutamente necessario.
4) "Roma è bella, ma preferisco Milano"
Questo è ciò che mi sono sentita dire più e più volte. Ovviamente, le persone che me lo hanno detto adesso non hanno più facoltà intellettive perché gliele ho date di santa ragione con un piede di porco.
Parliamoci chiaro. Di tutte le città italiane che potete paragonare a Roma, non ditemi Milano.
5) "Hai votato Silvio Berlusconi?"
NO, NO, NO E POI NO! Ok. Devo anche ammettere che da quando ho il diritto di voto di elezioni ne abbiamo fatte davvero poche, vedi gli ultimi tre governi.
6) "non ti manca casa?"
Questa forse è la domanda più difficile a cui rispondere. In alcuni momenti mi sento londinese al 100%, ma nell'ultimo periodo, dopo aver realizzato che sono troppo povera per tornare, casa sembra quel luogo irraggiungibile dove sento quasi il bisogno di andare.


Monday 3 March 2014

It's raining, men!

ITA:
No, non ho sbagliato il titolo. Qui non piovono uomini. Qui, al massimo, piovono gatti e cani. (aaah, gli inglesi e i loro strani modi di dire)
Ogni volta che dico "vivo a Londra" la gente mi domanda: "e come fai? Lì piove sempre!". Non hanno tutti i torti, ma qui il problema non è QUANTO piove bensì QUANTE VOLTE piove. Puoi star sicuro che se la mattina ti svegli ed è soleggiato e quasi quasi fa pure un po' caldo, non appena ha finito di prepararti e sei pronto ad uscire, rigorosamente senza ombrello, inizierà il diluvio universale che durerà proprio il tempo del tuo tragitto da casa alla tube.
Il fatto che qui piova praticamente ogni giorno, rende la vita di una persona meteoropatica come me un inferno. Ultimamente, poi, che già vedo tutto con una simpatica sfumatura di nero, l'assenza di sole mi ha tramutata in un panda sonnacchioso bipolare. Passo dal voler stare tutto il giorno a letto, a voler uccidere anche chi solo, per sbaglio, mi colpisce in metro.
Per un italiano, ma anche per chiunque sia abituato a vedere ogni tanto la luce del sole, l'Inghilterra è il posto peggiore in cui spostarsi.
Come tutti i miei amici sanno, la mia carnagione tende al grigio topo quando sono qui. Il problema è che, anche quelle rare volte che il sole c'è e brilla alto nel cielo, risulta essere solo una grande lampadina. La città è bella, luminosa, piacevole ma... FREDDA. Il sole a Londra non scalda. Io, solitamente, cerco di mettermi sotto il sole come una lucertola, ma dopo un po' sento più freddo di prima.
Adesso capisco perché, ritornando al post precedente, la gente ama tanto l'Italia e Roma. C'avremmo pure la crisi, non c'abbiamo i soldi e non ci va di fare un cavolo, ma almeno ABBIAMO IL SOLE.
Per favore, svegliatemi direttamente st'estate.
ENG:
No, the title is not wrong. It doesn't rain men, here. At most, it rains cats and dogs. (oooh, the wonderful English idioms)
Everytime I say "I live in London" people ask me: "How come? It always rains there". They are not wrong, at all, but the problem here is not HOW MUCH it rains but HOW MANY TIMES it does.You can be sure that, if you wake up in a sunny room and you almost feel hot, as soon as you're ready to go out, obviously without an umbrella, it will start raining hard just as long as you're walking from home to the tube.
The fact that here it rains almost every day, makes the life of a person like me, whose behaviour is strickly connected to the weather, a living hell.
Lately, I already see the world as covered in a nice black veil and I have become a lovely sleepy bipolar panda. I go from willing to stay in bed all day to wanting to kill whoever, by chance, bumps into me on the tube.
For an Italian, or for whoever is used to see the sun, England is the worst place to move to.
As all my friends know, my usually-dark complexion becomes of a lovely mouse-grey when I'm hereThe problem is that, even when the sun shines here, it just shines like a big light bulg.The city is wonderful, shiny, sunny, enjoyable but... COLD. The sun in London is not warm. I usually try to stay in the sun like a lizard, but after a while I feel colder than before.
Now I do understand why people love Italy and Rome. We have the crisis, we have no money, we don't want to do anything to change the two things above but, at least, we have THE SUN.
Please, wake me up when summer starts.