Questo weekend ho finalmente abbandonato il Regno Unito (primo viaggio dopo Natale) per concedermi un weekend a Madrid, dove vive un mio amico.
Dopo due giorni di sole e mediterraneità, sono tornata ieri sera nella pioggia e il grigiume di Londra.
Ho amato il mio soggiorno a Madrid, sono stata bene: bel tempo, bella città e bella gente. Più, ovviamente la chance di rivedere un amico.
Forse, però, il ritorno lo aspettavo diverso. A parte il fatto che la carenza di sonno e lo sbalzo di temperatura mi ha ridotta allo stare sdraiata sul letto alle sette e un quarto, chiedendomi perché mia madre sia in Marocco e non qui a darmi delle medicine e a chiedermi ogni cinque minuti "come stai cucciola? Vuoi che ti prepari qualcosa?", e a misurarmi la febbre sperando che sia tutta un'impressione, volevo condividere i miei pensieri sulla mia breve esperienza spagnola.
Tanto per cominciare, non appena sono riuscita a salire sul mio volo Ryanair delle 6.30 (di mattina, eh) mi sono ritrovata accanto una ragazza spagnola che, sedendosi, ha detto "por fin!". Ho riso e subito abbiamo scambiato due chiacchiere (lei in spagnolo fluente, io inventavo due frasi in croce), mi ha offerto un biscotto. Ha offerto un biscotto a una perfetta sconosciuta tanto matta da prenotare un volo Ryanair alle 6.30 di mattina per andare in SPAGNA.
Comunque, mi addormento dopo un po', ignorando le galline in viaggio per un addio al nubilato. Arrivo a Madrid, sto morendo di sonno. Riesco a prendere la metro(perché Madrid è una città civile con la metro in aeroporto), arrivo in ostello e muoio.
Vado a pranzo da Alessio, attorno alle 4 si mangia e a me non sembra strano. Passiamo il pomeriggio a "siestare" sul divano e poi andiamo a fare un "aperitivo" con una birra a OTTANTA CENTESIMI. Bar pieni, cervecerie piene. Andiamo a cena in un luogo con cibo a oltranza e drink per 5 euro. Mi sento stanca ma felice. Vado a dormire.
Mi sveglio con calma, giro per Madrid, sveglio Alessio che è pigro e mi butto al sole aspettandolo. MI ABBRONZO. Sono felice. Andiamo a mangiare, inizia a piovere. Ale incolpa me perché ovviamente io sono l'inglese che porta la pioggia. Ci buttiamo in un parco quando finisce, torniamo a casa, mi intrometto nell'organizzazione del loro viaggio per la settimana santa, usciamo. Beviamo. Entriamo in un locale alle tre e mezza circa, ne esco alle cinque e mezza. Non sono neanche stanca ma penso al checkout del giorno dopo. Torno in ostello con un taxi economicissimo e mi metto a dormire, mi sveglio alle 10 distrutta. Vado da Alessio, poggio la valigia e ci godiamo il sole spagnolo (un po' rincoglioniti). Vado in aeroporto, torno a Londra, mi attraverso tutta Londra con il terravision, torno a casa. Mi sveglio distrutta e mezza influenzata, faccio la spesa, mangio, vado a lavoro e torno qui, davanti al computer.
Sono un po' abbattuta da questa mattina. Questo viaggio mi ha fatto capire quanto veramente, ogni tanto, mi manchi quell'aria di casa che invece ho trovato a Madrid. Quell'opportunità di camminare sotto il sole a maniche corte e sentire la pelle abbrustolirsi.
In questo preciso istante, mentre schiaccio i tasti del mio pc, fuori piove. Io ho la gola arrossata e il mal di testa, un essay da scrivere, uno da rivedere e un esame da preparare.
Mi sono ritrovata a dubitare di me e delle mie scelte più e più volte, ultimamente e mi sono ritrovata apensare che la ruota giri sempre e solo per gli altri, che magari fanno di più per meritarselo.
Probabilmente questa è solo una fase che passerà presto ma "in giorni così il meglio che si possa sperare è di aver imparato qualcosa, qualunque cosa. Anche di poco conto, anche solo a prendersi il tempo per sdraiarsi sul prato e pensare a tutte le cose che devi ancora fare" (Scrubs, 1x04)
ENG
Last weekend I finally left the UK for the first time since Christmas. I went to Madrid, where a friend of mine lives.
After these two days of Mediterranea-ness, yesterday I came back to the grey-ty of London and to its rain.
I really enjoyed my stay in Madrid, I felt great: nice weather, nice city and nice people. And, of course, I got the chance to see an old friend.
However, maybe, I was expecting my return to be different. Notwithstanding the lack of sleep and the difference in the weather that reduced me semi-dead on my bed at 7.15 pm wondering why my mom is in Morocco instead of being here giving me medicinces and asking how I feel every other minute, forcing myself to believe that the temperature on the thermometer is just an odd number, I wanted to share my thoughts about my Spanish Experience. (which I called Madridover, as I'm in hangover for it)
For starters, as soon as I got on my 6.30 A.M. Ryanair flight I found myself next to a really nice Spanish girl who, as soo as she sat down, said "por fin!" (FINALLY!). I laughed and said she was right, we spoke a bit. She, in a wonderful and fluent Spanish (being native XD) and I in a wonderful invented mix of Spanish and Italian. (and gestures), she offered me a biscuit. She offered a biscuit to a complete stranger who was so mad to book a 6.30 am Ryanair flight to go to SPAIN.
Anyway, I fall hard asleep, ignoring the British hens laughing all the time, being excited for the hen party of one of them. I get to Madrid, I'm literally dying for my lack of sleep. I take the metro (cause Madrid is a civilized city and has the metro in the airport) I get to my hostel and die.
I have lunch at Ale's,at 4-ish pm and I don't feel weird. We spend our afternoon "siesting" on his sofa and then we go to get a beer for EIGHTY CENTS. Pubs and restaurants are packed, we have dinner in a place with allyoucaneat buffet and drink for 5 euros. I feel tired but happy, I go to bed.
I wake up, I go round Madrid, I wake up Ale who is still sleeping and I wait for him in the sun. I GET TANNED. I am happy. We go eating (4.30 pm) and it starts raining. He blames me and my "Britishness". When it's over, we go to a park. We go home, I am nosey and I have my say on their holy week trip. (not sure holy week exists in English, but it's the week before Easter)
We go out, we go drinking, we go clubbing at 3.30, I get out of there at 5.40 not tired but thinking of the checkout for next day. I take a cheap taxi home, I go to bed, I wake up at 10, I'm dead. I go to Ale's, I leave my baggage there, we go (sleepy) to enjoy the Spanish sun. I go to the airport, I get to London, I go through it with my late terravision bus, I get home.I wake up sleepy, with some kind of flu, I go to the supermarket, I eat, I work, I get home again and now I'm here.
I have been quite dejected since this morning. This trip made me understand that, sometimes, I really need to feel home, as it happened in Madrid. The feeling of walking under the sun, with a t-shirt and feeling your arms getting sunburnt.
In this exact moment, while I type on mycomputer, it's raining here. I have a sore throat and headache, one essay to write and one to polish, one exam to prepare.
I found myself doubting about me and my choices and, lately, I have been thinking that fortune goes around just for others, maybe they are more worthy than me.
Probably, this is just temporary but "And on days like that, I guess the best you can hope for is that you took something from it. Anything... anything at all. Even if it's just taking the time to lie in the grass and think about all the things you still have left to do." (scrubs s01e04)
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